lunedì 25 agosto 2014

A cena col vampiro

Grande evento oggi su Obsploitation! Chi ha avuto modo di leggere i commenti in coda al post precedente avrà di sicuro già intuito di cosa si tratta. Ebbene il blogger itinerante Marco Lazzara, conosciuto anche come il ronin della blogosfera, si unisce a questo carrozzone per offrirci la sua personale visione di uno tra i film forse meno noti di Lamberto Bava.
Docente di Chimica e scrittore di racconti, il nostro Marco Lazzara è autore della raccolta "Incubi e Meraviglie" che colgo l'occasione di citare (e di linkare) per ringraziarlo, sebbene in proporzione non abbastanza, per aver dedicato qualche ora del suo prezioso tempo a (ri)guardarsi questo filmaccio e a scriverci pure qualcosa in proposito. Grazie infinite, Marco!
Ammetto che ci vuole fegato per intraprendere la visione di "A cena col vampiro" sapendo esattamente di che morte si finirà per morire. Personalmente conoscevo questo film per averlo visto secoli addietro e, se devo dirla tutta, sono anche un invidiato possessore del DVD originale, particolare questo per cui, a partire da stasera, sarò irriso da tutti i visitatori del blog. Anzi, se proprio devo dirla tutta, possiedo l'intero cofanetto "Brivido giallo", citato da Marco nel suo articolo, contenente il peggio del peggio di Lamberto Bava. Se avevo delle vaghe speranze di venderlo in blocco a cinque euro su ebay... beh...  da stasera tali speranze sfumeranno definitivamente ed io dovrò in un modo o nell'altro farmene una ragione. Ma basta ciarlare. Lascio la parola al buon Marco Lazzara che vi prenderà per mano e vi porterà.... a cena col vampiro!

“Sta resuscitando, è terribile.”

Alla fine degli anni ‘80 Lamberto Bava dirige una serie di quattro discutibili film horror per la televisione chiamata Brivido Giallo, tra cui spicca “A Cena col Vampiro” (1988), una delle peggiori produzioni mai realizzate dal cinema italiano (almeno prima di “Troppo Belli” e “Alex l’Ariete”).
Il film inizia con una spedizione archeologica che scopre un antico sepolcro, dove è conservata una creatura mummificata, che si rivelerà essere un vampiro. Com’è prevedibile, inavvertitamente lo risvegliano dal suo sonno e verranno uccisi tutti. Siamo solo all’inizio del film, e già la recitazione è pessima. Ma la cosa peggiore è che questa scena non si collega in alcun modo col resto del film!
Dopo la recitazione carente, il difetto principale di questo film è infatti una sceneggiatura disattenta e mal scritta. I dialoghi sono spesso e volentieri imbarazzanti, e non solo per come sono recitati. La regia di Bava, gli effetti speciali realizzati da Sergio Stivaletti, le scenografie di Antonello Geleng e le musiche di Boswell e Tagliaferri sono le poche cose che in parte si salvano di questo obbrobrio. 
A questo punto si cambia ambientazione. Un produttore sta facendo dei provini per conto del famoso regista di film horror Jurek (George Hilton). Una scena lungamente noiosa e anche molesta. Quattro ragazzi, Gianni (Riccardo Rossi), Rita (Patrizia Pellegrino), Monica (Yvonne Sciò) e Sasha (Valeria Milillo) vengono selezionati per girare un film con lui e condotti al suo castello per incontrarlo.
La recitazione dei quattro è tremenda. La Sciò è forse quella meno inamidata, ma la Milillo e la Pellegrino ci regalano un’interpretazione scialba, inespressiva; la Pellegrino oltretutto è doppiata e anche male. Ma la recitazione di Riccardo Rossi è davvero pessima, peggiorata anche dal fatto che il suo personaggio è poco credibile e continua a fare il simpatico e a dire battute forzatissime, che se in teoria avrebbero lo scopo di fare ironia e stemperare la tensione del film (che peraltro non esiste) hanno invece l’effetto di riuscire solo fastidiose. 
Giunti alla dimora di Jurek è la festa del luogo comune. Il castello è un luogo cupo e sinistro, ad accoglierli c’è l’immancabile servo gobbo un po’ equivoco e compare anche un personaggio assurdo, una ragazza (Isabel Russinova) vestita con un costume del ‘700 che li avverte, com’è prevedibile, che lì c’è qualcosa di malvagio e li invita ad andarsene.

Scena Cult. A mezzanotte arriva Jurek e cena con loro: una scena che più grottesca e ridicola non si potrebbe avere, grazie a dialoghi assurdi e mal recitati. Qui si rivela come vampiro, raccontando di essere originario della Mesopotamia (non commento) e di avere 4000 anni, ma di essere ormai stanco della sua vita immortale, a cui da solo non può porre fine. (La scena iniziale non ha dunque alcun legame col resto del film, e non viene giustificata in alcun modo.) Jurek li ha infatti invitati lì perché lo uccidano; se non ci riusciranno entro l’alba li trasformerà in morti viventi, come quelli che vivono nelle cripte del suo castello. Notare che i quattro sono stati accuratamente selezionati: il produttore ha infatti svolto provini in tutto il mondo e ha scelto loro per quel compito. Il motivo non è molto chiaro, come molte delle cose di questo film. Jurek aggiunge loro di ricordarsi di Dorian Gray (cosa che fa intuire come andrà a finire questa boiata) e conclude con: “Non posso aiutarvi. La mia deontologia professionale mi impedisce di aggiungere altro.” Devo dirlo, qui ho avuto un mancamento.
A quel punto Jurek sparisce e i quattro si armano alla meglio per affrontarlo. Qui è un continuo rifugiarsi di stanza in stanza, il vampiro che appare, loro che provano a ferirlo. Altra scena penosa dove il povero Hilton (cosa si è abbassato a fare, poveraccio!) sembra un deficiente mentecatto. Aglio, croci, coltelli, paletti di legno, sono inutili contro il vampiro. In compenso, un calcio nelle parti basse sferratogli da Gianni si dimostra efficace. Gli elementi ridicoli in questo film abbondano. 
“Ragazzi io credo che abbiamo veramente a che fare con un vampiro“ conclude Gianni dopo oltre un’imbarazzante ora di film.
Ricompare quindi la ragazza strana. Questo personaggio è del tutto incoerente: sembrava la compagna di Jurek, era stata vampirizzata e si comportava da pazza; ora invece sembra del tutto normale, non è vampirizzata e si veste in maniera moderna, cosa sottolineata dalle altre ragazze che le dicono come ammiravano il suo precedente vestiario. Ovviamente farlo mentre si è inseguiti da un vampiro è cosa perfettamente logica per gli sceneggiatori. 
Nel pilotatissimo finale, Gianni distrugge il film di Jurek, e come nel Dorian Gray il vampiro invecchia sempre più (se a qualcuno è venuto in mente “Il Fantasma del Palcoscenico”... è un puro caso) fino a liquefarsi in una schifezza mal realizzata. 
Il mio giudizio: un film imbarazzante, dalla sceneggiatura approssimativa e con attori dalla recitazione pessima, non apprezzabile nemmeno dagli amanti dei B-movie. Statene alla larga.



20 commenti:

  1. Un caloroso grazie a Marco Lazzara per essersi avventurato in questa impresa davvero "ai limiti delle possibilità umane". Scrivere una recensione negativa, ve lo assicuro, è mille volte più difficile che scriverne una positiva.

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    1. Il "ronin della blogosfera"? Ahah! :)
      Devo dire che è stata una dura missione. Sono ancora sconvolto dalle battute di Riccardo Rossi e da cosa hanno fatto fare al povero George Hilton!

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    2. Da Riccardo Rossi le battuttacce te le aspetti anche... quello che non ti aspetti è Riccardo Rossi in un "horror" di Lamberto Bava

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    3. Forse non ti ricordi la scena con George Hilton che parla come un deficiente! ;)

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    4. Non la ricordo infatti. Credo di avere da qualche parte un filtro automatico che cancella immediatamente i ricordi spiacevoli.

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  2. Sempre nuovi aspetti di Marco... ora anche critico cinematografico di cui temere la stroncatura, in questo caso mi sembra di capire inevitabile...
    Sei tremendo, ora cosa mi devo aspettare pittore? Musicista...
    Ciao Obsidian bella presentazione... per il buon Marco che ci stupisce sempre :D
    un salutone :)

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  3. Marco, mi hai fatto venire l'allergia solo con la descrizione di questo film. Io sono molto sensibile alla pessima recitazione... Non riesco a guardare certe fiction italiane senza farmi venire la nausea o mettermi ad insultare gli attori e chi li ha assunti (o entrambe)!

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    1. Io invece ho passato una serataccia! :)
      Sì, mi fa un po' specie che Alessia Marcuzzi sia etichettata come "attrice". ;)

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    2. ...e va detto che la Marcuzzi è avanti cent'anni rispetto alla performance che ci ha regalato Patrizia Pellegrino in questo film...

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  4. Finalmente leggo un articolo di Marco!! :)
    Ammazza, avete scelto il film la cui locandina rappresenta la prima copertina di Nocturno Cinema!

    Non sapevo ci fosse la Milillo (l'ho vista in Distretto di Polizia 3-4-5-6 e non mi sembrava così malaccio)

    Moz-

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    1. La locandina è forse una delle poche cose riuscite di questo film. ;)
      La Milillo magari è migliorata. Bisogna dire che nel film non è nemmeno la peggiore. Io sono ancora sconvolto dalla scena iniziale. -_-

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    2. Non sapevo che la Milillo avesse tutti questi ammiratori....

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  5. Ah Marco, ma chi te l'ha fatto fare di rovinarti così una serata! Spero che almeno il nostro Ob ti abbia pagato bene!

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    1. Non sai che agonia... ottanta minuti di film che non sembrava finire mai!

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    2. Ottanta minuti non sono poi così tanti (se si usa il fast forward)...

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  6. Una roba davvero inguardabile, delirante e mal recitata. Quando ho incontrato Lamberto Bava non ho avuto cuore di fargli firmare la copertina del DVD che ho in casa, giuro.

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    1. Probabilmente ne avrebbe negato la paternità....

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    2. Confermo l'impressione: uno dei peggiori film che abbia mai visto!
      Ma alla fine è un peccato, perchè con una sceneggiatura più attenta poteva venire fuori un film almeno decente.

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