domenica 28 giugno 2015

Holocaust 2000

Vidi salire dal mare una bestia che aveva dieci corna e sette teste, sulle corna dieci diademi e su ciascuna testa un titolo blasfemo. Le fu permesso di far guerra contro i santi e di vincerli; le fu dato potere sopra ogni stirpe, popolo, lingua e nazione. L'adorarono tutti gli abitanti della terra, il cui nome non è scritto fin dalla fondazione del mondo nel libro della vita dell'Agnello immolato. Vidi poi salire dalla terra un'altra bestia, che aveva due corna, simili a quelle di un agnello, che però parlava come un drago.  Essa esercita tutto il potere della prima bestia in sua presenza e costringe la terra e i suoi abitanti ad adorare la prima bestia. Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia: essa rappresenta un nome d'uomo. E tal cifra è seicentosessantasei. 
Qualche settimana fa, mentre il cinema di tutto il mondo piangeva la scomparsa di Christopher Lee, questa valle di lacrime veniva lasciata, quasi in punta di piedi, anche da uno dei più grandi registi che questa piccola Italia mai avuto: il grande Alberto De Martino. Questo blog rende omaggio al Maestro recuperando un post originariamente uscito su Obsidian Mirror, negli anni in cui il nostro blog ammiraglio era poco più di un neonato. Stiamo parlando di Holocaust 2000, naturalmente, un piccolo capolavoro che possiamo sintetizzare come la personalissima visione dell’olocausto da parte si Alberto De Martino. Di quale olocausto stiamo parlando? Ma di quello nucleare, naturalmente.