venerdì 18 settembre 2015

Play Motel

Scrivere un articolo su “Play Motel”, lungometraggio girato nel 1979 dal semisconosciuto regista biellese Mario Gariazzo, non è cosa semplice. Innanzitutto ne è difficile la catalogazione: potrebbe essere un giallo all’italiana con delle sfumature softcore, spesso confinanti nell’hard, oppure un semplice crime-movie demenziale sfociante nel grottesco. In qualunque modo la vogliamo guardare, questa pellicola prende e mette insieme il peggio dei vari generi a cui s’ispira ma, per quello strano fenomeno che mai capiremo, qualcuno è riuscito pure a elevarla a livello di cult, pur se limitatamente alla scena trash. Per “Play Motel” Gariazzo dispone di una squadra con due punte d’eccezione: una venticinquenne Anna Maria Rizzoli, all’apice del suo splendore, e il leggendario Ray Lovelock, indiscusso protagonista del poliziottesco italiano di quegli anni. Poteva il nostro buon Mario Gariazzo, con siffatto biglietto da visita, scaraventare nel cesso un’occasione dalle potenzialità così evidenti? Ebbene sì, tutto ad un certo punto finì nel cesso. Ma fu non certo colpa sua.
Alla fine degli anni Settanta il cinema italiano stava ormai raschiando il barile in tutti i suoi generi più acclamati all’estero: il giallo all’italiana era ormai stato mostrato in tutte le sue salse e l’erotic-horror aveva già sparato quasi tutte le sue cartucce per mano del solito Joe D’Amato. In ogni caso, le due cose messe assieme non generarono mai nulla di buono e “Play Motel” ne fu la definitiva conferma.

martedì 1 settembre 2015

Quella villa accanto al cimitero

Quando un paio di mesi fa la solita combriccola di cinefili ha pensato di riproporre, anche questa estate, il crossover "Notte Horror", non ho potuto esimermi dal partecipare. D'altra parte come avrei potuto? Non ho mai fatto mistero del fatto che l'horror sia una delle mie passioni e, visto che questo blog ha sempre bisogno di nuovi stimoli per trascinarsi avanti, quale migliore occasione se non aderire a un'iniziativa tra bloggers? Eccoci quindi qua anche quest'anno a presentare un Lucio Fulci d'annata. E quando scrivo "anche quest'anno" mi riferisco al fatto che esattamente un anno fa Obsploitation aderiva alla scorsa edizione di "Notte Horror" con ben due omaggi al grande maestro del gore italiano: Sette note in nero (1977) e Una lucertola con la pelle di donna (1971). Se è vero che non c'è due senza tre, allora ecco servito il terzo omaggio, questa volta un vero gore come Dio comanda: Quella villa accanto al cimitero (1981), a sua volta terzo capitolo di una trilogia nota come "Trilogia della morte" o, secondo altre versioni, "Trilogia dei cancelli". Gli altri due film di tale trilogia, tutti girati nel giro di pochi mesi, sono Paura nella città dei morti viventi (1980) e ...E tu vivrai nel terrore! L'aldilà (1981), dei quali non escludo di riuscire a parlare uno di questi giorni, magari la prossima estate, nel caso la suddetta combriccola dovesse ripetere l'iniziativa.